Se avessimo la possibilità di chiedere ad ogni persona cosa desidera maggiormente per la sua vita le risposte credo sarebbero più o meno queste:
• Un lavoro sicuro e ben retribuito
• Una bella famiglia
• La salute
• I propri sogni realizzati
• Essere benestanti
Ovviamente, queste sono solo alcune delle possibili risposte. L’elenco potrebbe essere molto più lungo.
Tuttavia, per quanto queste risposte possano riguardare aspetti e priorità diverse della vita di ognuno di noi, hanno un denominatore comune: TENDONO VERSO LA FELICITA’.
Infatti, che sia il denaro, la certezza di un lavoro, l’amore della famiglia o la salute, ognuno di noi desidera per se stesso ciò che lo fa sentire bene, in altre parole, ciò che lo rende felice.
Del resto, chi di noi non desidera la felicità?
MA..
• Come si raggiunge la felicità?
• Possiamo essere protagonisti attivi del suo raggiungimento?
• Come mai è così difficile essere felici?
Queste domande rappresentano il cuore di questo articolo che tratterà non solo il tema della felicità ma soprattutto gli ostacoli che impediscono il suo raggiungimento.
Siete curiosi? Continuate a leggere!
Iniziamo con quella che sembra essere solo apparentemente una semplice domanda.
Che cos’è la felicità?
Tutti noi la vogliamo, non desideriamo altro che essere felici, ma sappiamo davvero cosa si intende per felicità?
La parola felicità ha due significati.
IL PRIMO SIGNIFICATO RIGUARDA IL “SENTIRSI BENE”, ovvero provare un senso di piacere, contentezza e gratificazione.
Ognuno di noi cerca di fare sue sensazioni del genere. Tuttavia, una vita dedicata ad inseguire le sensazioni piacevoli nel lungo periodo risulta insoddisfacente.
Più cerchiamo di essere felici più saremo insoddisfatti.
Vi suona strano? Tra poco tutto risulterà più chiaro.
IL SECONDO SIGNIFICATO DELLA PAROLA FELICITÀ, MENO COMUNE DEL PRIMO, SI RIFERISCE AL “VIVERE UNA VITA RICCA, PIENA E SIGNIFICATIVA”.
Cosa si intende?
Quando agiamo coerentemente con ciò che per noi conta, quando seguiamo direzioni che consideriamo importanti, quando ci comportiamo secondo quanto per noi ha valore, viviamo una vita ricca, piena e significativa.
Vivere una vita di questo tipo condurrà a provare ovviamente sensazioni piacevoli ma anche sensazioni di paura, rabbia, tristezza.
SE VIVIAMO UNA VITA PIENA PROVEREMO L’INTERA GAMMA DI EMOZIONI.
Nonostante a tutti noi piaccia provare sensazioni piacevoli e gratificanti, non dobbiamo dimenticarci che la vita comprende anche il dolore.
NON POSSIAMO EVITARLO!
Come esseri umani infatti andremo incontro durante la nostra vita ad una maggiore debolezza, alla malattia, alla morte. Tutti sperimenteremo nelle relazioni rifiuti, separazioni e lutti, tutti affronteremo momenti di difficoltà, di crisi, in cui tutto sembrerà più difficile.
Possiamo evitare di provare questo dolore?
Ovviamente no, in quanto parte integrante della nostra della nostra vita. Possiamo però lavorare per imparare a gestirlo meglio in modo da ridurne gli effetti negativi.
Ma ora vediamo i falsi miti, le 4 concezioni sulla felicità che non fanno altro che allontanarci da essa rendendoci più infelici.
I 4 FALSI MITI SULLA FELICITA’
Mito 1:La felicità è la condizione naturale di tutti gli esseri umani.
La cultura occidentale si ostina a sostenere che l’uomo sia felice per natura.
Ma ricordiamoci che un adulto su dieci tenta il suicidio e uno su cinque soffre di depressione!
Non scordiamoci, inoltre, che spesso a renderci infelici sono: stress lavorativo, lutti, divorzi, problemi di mezza età, problemi relazionali.
È proprio vero che quindi che l’uomo è felice per natura?
Forse non è così vero come la società vuole farci credere. Inoltre, essere convinti di essere gli unici infelici non fa che aprirci la strada verso una maggiore infelicità.
Mito 2: se non sei felice hai qualcosa che non va.
Dato che la società crede che l’uomo sia felice per natura, considera la sofferenza mentale come una debolezza o una malattia.
La conseguenza di ciò?
Spesso quando soffriamo o proviamo sensazioni negative siamo portati a rimproverarci per la nostra debolezza o stupidità.
Non siamo difettosi!
Sono i normali processi di pensiero della mente che conducono alla sofferenza psicologica in quanto ci portano sempre di più a criticare noi stessi, a focalizzarci su ciò che ci manca rendendoci insoddisfatti.
Mito 3: per avere una vita migliore dobbiamo sbarazzarci dei sentimenti negativi.
La società occidentale ci consiglia di eliminare le emozioni negative a favore di quelle positive.
Un’ affermazione sensata vero?
Sfido chiunque a non essere d’accordo.
Ma c’è un però!
Tendenzialmente ciò che per noi ha un’importanza rilevante conduce a provare l’intera gamma dei sentimenti, sia quelli piacevoli che quelli meno piacevoli.
Provate a pensare ad una relazione o ad un progetto importante nel quale state investendo. Nonostante queste specifiche situazioni possano farci esperire emozioni come la gioia e l’entusiasmo, comportano anche stress, ansia, possono essere fonte di delusione o frustrazione.
Quindi, per questa ragione, escludendo la emozioni negative dalla nostra vita diventa quasi impossibile vivere una vita migliore.
Mito 4: dovresti essere capace di controllare quello che pensi e che provi.
Possiamo controllare i nostri pensieri e i sentimenti che proviamo?
Non come vorremmo e molto meno di quanto gli esperti vogliano farci credere!
Avrete di certo provato un numero considerevole di volte a eliminare, isolare, neutralizzare i pensieri negativi sostituendo ad essi una visione più positiva.
A questo proposito esistono diverse strategie psicologiche che possono aiutare a farlo.
Ma sono sufficienti? Risolvono DEFINITIVAMENTE il problema?
Come avrete sicuramente sperimentato per quanto utili possano essere questi tentativi, i pensieri negativi tornano sempre, anche dopo essersene andati per un periodo.
Il mito 4 purtroppo è largamente condiviso e perciò, quando non riusciamo a controllare le nostre emozioni e i nostri pensieri negativi, tendiamo a sentirci frustrati, inadeguati ed imperfetti.
Questi 4 miti appena elencati costituiscono quello che Russ Harris definisce la TRAPPOLA DELLA FELICITA’!
Ci mettono davanti ad una lotta che siamo destinati a perdere, quella contro la natura umana.
Come uscire dalla trappola della felicità?
Lo scopriremo nel prossimo articolo.
Elisa Gentile
BIBLIOGRAFIA:
R. Harris.(2010) La trappola della felicità. Come smettere di tormentarsi e iniziare a vivere.Trento: Erikson

Mi chiamo Elisa Gentile, psicologa abilitata all’esercizio della professione e psicoterapeuta in formazione presso la Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva (sede di Forlì). Ricevo presso lo studio di via Carlotta Clerici n 14. per appuntamento chiama 340-8134542