Paura improvvisa, inaspettata, di morire e/o di impazzire e di non poter fare nulla per impedire che ciò avvenga: questo è il cuore del disturbo d’attacchi di panico.
In questo articolo cercherò di spiegarti nella maniera più semplice possibile:
- L’emozione della paura
- I sintomi fisiologici dell’attacco di panico
- I pensieri durante l’episodio
- La differenza tra disturbo da attacchi di panico e attacchi di panico senza psicopatologia
Addentriamoci nel vivo della questione. Capiamo meglio…
La paura è un’emozione che ha finalità adattive in quanto prepara il tuo organismo (mente e corpo) ad affrontare un pericolo e a rispondere a tale evento in due modi:
attacco o fuga
Quanto più è grande la minaccia percepita e la posta in gioco da perdere tanto sarà maggiore l’intensità dei sintomi.
Il fattore tempo ha una sua importanza: se la minaccia è imminente la risposta preparatoria è più elevata.
Come riconosco se si tratta di un attacco di panico?
L’attacco di panico è improvviso e inaspettato. Ma se conosciamo i suoi sintomi possiamo riconoscerlo e, forse, cercare di calmarci?! Chissà…
I sintomi del disturbo d’attacchi di panico sono vari.
La risposta di lotta o fuga fa si che venga prodotta nel tuo organismo una maggiore necessità di ossigeno che viene soddisfatta dall’aumento della frequenza dei tuoi respiri.
Ma ciò cosa provoca?
Questa introduzione di grandi quantità di ossigeno e espulsione di un’eccessiva quantità di anidride carbonica porta ad uno squilibrio. Ciò non fa altro che causarti la sensazione di capogiro e perdita di sensi o squilibrio.
E il cuore?
La grande quantità di ossigeno che introduci fluisce nel sangue e arriva principalmente ad irrorare i muscoli di cervello e cuore. Questi sono i più importanti per la risposta lotta-fuga. Il tuo cuore fa un gran lavoro ed è per questo che puoi avere le sensazioni di tachicardia, palpitazioni e nodo alla gola.
Le tue pupille si dilatano e ciò permette alla luce di colpire con maggiore intensità la retina allo scopo di avere una vista più acuta. Per vedere meglio quello che succede! Tuttavia, questo aumento di luce può darti molto fastidio fino ad avere la sensazione di non riconoscere l’ambiente che hai attorno (derealizzazione).
Ti può venire la pelle d’oca! Aspetto legato, si presume, al tentativo dell’organismo minacciato di apparire al nemico tanto grande minaccioso e spaventoso per scongiurare lo scontro! Interessante eh??
Allora senti questa…
La sudorazione associata è probabilmente spiegata dall’emissione di arcaici segnali olfattivi (“più puzzo, più mi starai lontano” – poteva essere utile nella preistoria).
La tua digestione viene interrotta, perché è più importante che il sangue fluisca in altre zone del corpo. Perciò puoi avere la sensazione di tensione o di crampi addominali.
Avrai la sensazione di gola e bocca secche, perché la salivazione diminuisce notevolmente!
Ti potrebbero tremare le mani e piedi perché il tono muscolare è in tensione, pronto a reagire.
Ancora? Ebbene si…
Abbiamo detto che il cervello è più attivo (grazie anche ad adrenalina e noradrenalina) perciò ti sentirai più attento a tutto. Il tuo pensiero sarà accelerato!
Potresti anche avere la sensazione di non essere nel tuo corpo e di osservarti dall’esterno…si dice depersonalizzazione! Oppure avere la sensazione che il mondo attorno non è più familiare…derealizzazione! E la sensazione di formicolio (parestesia).
Tutte queste sensazioni contribuiscono a farti andare in FALSO ALLARME e a CREDERE DI STARE PER MORIRE O IMPAZZIRE!
Ma quanto dura?
L’attacco di panico è breve e finisce con la stessa imprevedibilità di quando è iniziato!
La maggior parte degli attacchi di panico ha una durata breve, meno di mezz’ora.
Ma se ho avuto un attacco di panico dopo aver vissuto una situazione di pericolo?
Gli attacchi di panico che si verificano dopo una situazione di reale pericolo non sono patologici!
Il 10% di noi ha occasionali attacchi di panico isolati che non vanno sotto il nome disturbo d’attacchi di panico!
Se ho avuto degli attacchi di panico isolati vuol dire che ho un disturbo da attacchi di panico?
Assolutamente no! L’attacco di panico non è un disturbo mentale.
Il disturbo di attacchi di panico è presente se dopo uno degli attacchi di panico è seguito da un mese (o più) da queste situazioni:
- Ti Preoccupi continuamente di poter avere un altro attacco di panico o hai la paura costante delle sue conseguenze (ansia anticipatoria)
- Cambi notevolmente il tuo comportamento in modo disfunzionale (limitante)
Inoltre, dovranno essere escluse cause mediche che potrebbero causare i sintomi sopraelencati (es., ipertiroidismo, disturbi cardiopolmonari).
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Vuoi sapere come si può intervenire per gestire l’attacco di panico? E come si cura il disturbo da attacchi di panico?
Nel prossimo articolo te ne parlerò!
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Bibliografia
Sassaroli, S., Lorenzini, R., & Ruggiero, G. M. (2006). Psicoterapia cognitiva dell’ansia. Milano: Raffaello Cortina.

Mi chiamo Giulia Giambenini, sono una psicologa abilitata all’esercizio della professione, con una specializzazione in disturbi del peso e dell’alimentazione e psicoterapeuta all’ultimo anno di formazione presso la Scuola Cognitiva di Firenze.
Il mio studio si trova in via Jano Planco, n 16, Rimini. Per appuntamenti chiamare il numero 340-1709433